Tutto quello che c’è da sapere sulle piante carnivore

In questo strano mondo, le piante carnivore si comportano come animali e sono oggetto della fantasia umana. Nate in ambienti poveri e umidi, queste piante carnivore (o piuttosto insettivore) sono oggi molto adatte alla coltivazione come piante d’appartamento. Spesso durano solo pochi mesi, o al massimo qualche anno. Tuttavia, sono affascinanti e facili da mantenere!

bocca di una pianta carnivora verde

Caratteristiche delle piante carnivore

Al mondo esistono poco meno di 600 specie di piante carnivore. Tuttavia, ce ne sono sicuramente molte altre ancora da scoprire. Charles Darwin fu il primo a scrivere un trattato sulle piante carnivore, nel 1875.  

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nessuna pianta carnivora è pericolosa per l’uomo. Il termine “carnivore” utilizzato per descriverle non è del tutto esatto, poiché la stragrande maggioranza di queste piante è in realtà insettivora. Fa eccezione la Nepenthe che, grazie alle sue immense dimensioni nel suo ambiente naturale, può catturare piccoli animali.

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Piante carnivore: come funzionano?

Le piante carnivore sono piante che sopravvivono in parte grazie alla fotosintesi e alle sostanze nutritive fornite dal terreno. Le piante carnivore tendono a prosperare in terreni piuttosto poveri. Per poter mangiare di più, l’evoluzione ha dato loro una caratteristica speciale: catturare e digerire piccole prede.

Per raggiungere questo obiettivo, ogni pianta carnivora ha sviluppato nel corso degli anni delle trappole che sono tanto varie quanto le specie. Queste trappole possono essere suddivise in due categorie: trappole passive e trappole attive.

Le trappole passive attirano le loro prede utilizzando dispositivi olfattivi. La pianta cattura poi la preda utilizzando una sostanza appiccicosa, droghe o addirittura annegandola.

Le trappole attive, invece, utilizzano un sistema simile a una mascella. La trappola si chiude sulla preda, che rimane prigioniera all’interno della pianta carnivora.

primo piano della bocca di una pianta carnivora verde

Alcune varietà di piante carnivore

Ecco alcune delle specie più popolari di piante carnivore. E vedrete che la cura di queste piante non è poi così complicata!

bocca della pianta carnivora aperta

L’acchiappamosche, la pianta con la mascella dentata

La dionaea muscipula è originaria degli Stati Uniti. È una pianta carnivora che si nutre di mosche e altri piccoli insetti volanti. È una delle piante carnivore più popolari, con le sue foglie simili a fauci che sono vere e proprie trappole per gli insetti. La pianta produce alcuni fiori bianchi isolati all’inizio dell’estate. Tuttavia, non ha una fioritura così imponente come quella di una pianta da interno.

L’acchiappamosche deve essere collocato in un luogo ben riparato e relativamente umido. È consigliabile annaffiarla immergendo il vaso in acqua ogni tre giorni, evitando però di lasciare acqua stagnante, poiché la pianta è soggetta a marciume. In inverno, la pianta deve essere annaffiata con parsimonia. Durante questo periodo di riposo, l’acchiappamosche può scomparire dalla superficie della terra, per poi riapparire in primavera.

cephalotus follicularis

Il cephalotus follicularis: la pianta trappola australiana

La pianta trappola australiana o cephalotus follicularis, è originaria dell’Australia sud-occidentale. Si distingue per la forma della testa, con fiori bianchi a forma di urna coperti da un piccolo coperchio. Le foglie di questa pianta fiorita producono un liquido che attira gli insetti.

Questa pianta ha bisogno di molta luce senza essere esposta ai raggi diretti del sole. Il duiker follicolare ama l’umidità e deve essere annaffiato ogni tre giorni, tranne in inverno, quando il substrato deve essere lasciato asciugare in superficie durante il periodo di riposo.

La pianta viene rinvasata in primavera con una miscela di torba e sabbia in un vaso largo e poco profondo. Se curata adeguatamente, può vivere fino a 5 anni.

Darlingtonia californica

Darlingtonia californica: soprannominata pianta cobra

La pianta cobra, o darlingtonia californica, è originaria degli Stati Uniti ed è caratterizzata dalla forma delle sue foglie, che ricordano la lingua di un serpente. Questa pianta carnivora di palude in estate produce anche alcuni piccoli fiori a forma di campana.

La darlingtonia deve essere collocata in un ambiente confinato e molto umido, idealmente vicino a uno stagno. L’acqua deve essere vaporizzata regolarmente e la pianta deve essere protetta dalla luce del sole. La concimazione non è consigliata. Tuttavia, può essere rinvasata in primavera, quando inizia a sentirsi stretta nel suo vaso. Se curata correttamente, può raggiungere un’altezza di 1 metro e vivere fino a 5 anni.

Drosera

Drosera: l’incubo di ogni insetto

La drosera è originaria dell’Australia ed è considerata l’incubo degli insetti. Le sue foglie sono armate di peli appiccicosi che non lasciano scampo alle loro prede.

Questa carnivora ha bisogno di molta luce, senza raggi diretti del sole, e di un’atmosfera umida. È consigliabile bagnare regolarmente la base del vaso in estate e lasciare il substrato umido per il resto dell’anno. Anche se la Drosera non sverna, ha bisogno di una temperatura costante.

Non è consigliabile somministrare concimi o bagnare le foglie, che potrebbero marcire. In vaso, la Drosera raramente dura più di 1 o 2 anni.

Pinguicula

Pinguicula: la carnivora dell’emisfero settentrionale

La pinguicula appartiene alla famiglia delle Lentibulariaceae ed è originaria delle zone paludose dell’emisfero settentrionale. È caratterizzata da un fogliame ampio e arrotolato, la cui sostanza appiccicosa attira e intrappola gli insetti.

Questa pianta carnivora preferisce la penombra e prospera in un’atmosfera umida. Il substrato deve essere mantenuto sempre umido e l’acqua può essere lasciata sul fondo del sottovaso, tranne che in inverno. Non è consigliabile concimare la pianta o esporla a temperature elevate.

Nepenthes: la pianta trappola

La nepenthes è una pianta carnivora originaria del Sud-est asiatico e dell’Oceania. Con le sue foglie a forma di urna e le escrescenze dentate, la nepenthes è una vera e propria trappola per gli insetti. Una volta entrati, sono preda di peli rigidi e di un liquido digestivo che non lascia loro scampo.

Questo carnivoro deve essere protetto dalla luce diretta del sole e dalle correnti d’aria e ama un’atmosfera umida. Il terreno deve essere annaffiato costantemente, senza lasciare acqua stagnante nel piatto. Le Nepenthes possono essere rinvasate ogni 2 anni in primavera in un contenitore profondo.

Nel suo habitat naturale, la nepenthe è una pianta carnivora gigante che può raggiungere dimensioni impressionanti e mangiare rane e ragni.

Sarracenia: la carnivora canadese

La sarracenia è una pianta carnivora originaria del Canada. Si caratterizza per il suo fogliame a forma di cono, disteso sul terreno o eretto, che costituisce una formidabile trappola per gli insetti.

La sarracenia ama il pieno sole, il caldo e persino l’umidità. Deve essere annaffiata regolarmente in estate e in autunno. Per il resto dell’anno è sufficiente umidificare una volta alla settimana.

Il rinvaso è possibile ogni 2 anni in un vaso largo e profondo, senza aggiungere fertilizzanti.

Se curato e protetto dal gelo, questo carnivoro può raggiungere un’altezza di 1 metro e vivere fino a 5 anni.

Le piante carnivore portano un tocco esotico in casa, proprio come le orchidee!

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