Le vostre piante hanno delle foglie marroni o delle punte fragili? Notate che i gambi marciscono, rammolliscono o non crescono più? È probabile che le vostre piante da interno stiano per morire, ma pensateci due volte prima di sbarazzarvene troppo rapidamente.
Le piante sono più resistenti di quanto si possa credere e talvolta basta spostarle, proteggerle dal sole oppure offrire loro più luminosità affinché rinascano. Soprattutto il modo con cui le si innaffia gioca un ruolo essenziale per il loro stato di salute.
Esistono vari stratagemmi per assicurarsi di avere una pianta verde piena di vitalità. Si comincia con una buona diagnosi per capire di che cosa soffre la nostra pianta per poi agire di conseguenza.
Capire la causa della morte della tua pianta verde
La prima cosa da verificare quando si scopre che la propria pianta sta deperendo è assicurarsi che non sia ancora morta. Per farlo, grattate la base del gambo per scalfire e togliere il primo strato di scorza secca. Se l’interno del gambo è ancora verde e morbido, vuol dire che c’è ancora vita nella pianta. Anche se il gambo si rompe ed è completamente secco, resta ancora la speranza che le radici siano ancora vive.
Qualunque sia la causa del suo deperimento, ogni pianta morta finisce col seccare. Le cause possono essere molteplici e varie, come i cambiamenti bruschi di temperatura in primavera, il gelo, il caldo, gli eccessi o la mancanza d’acqua, di sole. Il vento può avere effetti sulla crescita degli arbusti e un terriccio inappropriato può avere conseguenze sulla vitalità dei fiori e delle piante da interno.
La primavera è generalmente il momento fatidico in cui si scopre se le piante stagionali si potranno riprendere oppure no. In estate, la mancanza di umidità provoca il disseccamento e questo si osserva in primo luogo con le piante verdi con la punta delle foglie marroni. Attenzione poi all’inverno, la stagione che può fare più danni perché pochissime piante amano la temperatura bassa di questa stagione..
Consigli per risuscitare una pianta
Se la vostra pianta verde è malridotta ma ancora viva, ha ancora delle speranze per salvarsi.
La prima tappa consiste nello sbarazzarvi delle parti morte. Con delle cesoie, tagliate i gambi partendo dall’alto della pianta e tagliate a poco a poco verso il basso, andando progressivamente ogni 3 cm. Appena compaiono i primi segni di vitalità, cioè quando il gambo diventa verde, bisogna smettere di tagliare. Nel peggiore dei casi, bisognerà effettuare il taglio fino alla base, lasciando solo le radici. In questo caso, non resta che attendere e sperare nella rinascita della pianta.
Se la pianta si trova in giardino, bisognerà aspettare la fine dell’inverno per procedere a questa tappa radicale in quanto il rischio è quello di esporre al gelo ciò che resta della fragile pianta.
Ci sono poi arbusti e fiori che richiedono un taglio regolare e generoso, senza essere in pericolo di morte. Le rose, per esempio, esigono di essere tagliate e liberate dai loro rami morti prima di fiorire abbondantemente.
Una volta che avete sbarazzato la vostra pianta di tutti i rami morti, è importante trovarle un luogo dove si senta bene e dove possa sbocciare. Se il vostro primo tentativo è fallito, c’è un problema. Si tratta spesso di un problema di posizione. Non dimenticate che le piante hanno bisogno di luce. Spesso le piante decorative in vaso sono mal posizionate in rapporto al sole e mancano di esposizione alla luce.
In generale, la luminosità è importante perché permette di realizzare la fotosintesi, senza però essere troppo diretta perché l’esposizione diretta ai raggi del sole può bruciare la pianta.
È più difficile con una pianta da esterno poiché bisogna accontentarsi del posto disponibile in giardino che talvolta è troppo coperto da zone d’ombra o, al contrario, totalmente esposto al sole.
Prima di rinvasare la vostra pianta o di spostarla, può a volte essere necessario farla inumidire. Nei primi giorni e settimane è consigliato umidificarla con uno spruzzino. Ciò ci porta a parlare dell’innaffiatura, uno stratagemma da padroneggiare bene.
Come capire se una pianta ha sete? basta mettere un dito nel terriccio. Se la terra è secca, è un brutto segno. A seconda dell’umidità recepita dal vostro dito sarete quindi capaci di valutare se la pianta ha o no bisogno di bere.
Potete mettere la pianta in vaso in un lavello, riempirlo e aspettare alcuni minuti per eliminare l’acqua in eccesso.
Uno degli errori frequenti è annegare la pianta. Spesso i sottovasi utilizzati non vanno bene per la propria pianta perché l’annegano e l’acqua finisce col marcire. Se vedete che il fogliame diventa molle, che la parte bassa del gambo diventa scura e che la terra è troppo umida, la vostra pianta sta per annegare. Secondo i nostri consigli per la cura delle tue piante da interno, è necessario spostarla in una stanza dalla temperatura più alta così che il calore faciliti l’evaporazione dell’acqua in eccesso e poi distanziare l’innaffiatura affinché ciò non succeda più.
Come avrete capito, il nostro consiglio è quello di non perdere la speranza. Fintanto che esiste un segno vitale, anche se debole, c’è la speranza di vedere rinascere la propria pianta, senza imporle un accorciamento radicale.
Se, invece, la vostra pianta è morta, è arrivato il momento giusto di dare un’occhiata a Interflora per scoprire la moltitudine di piante verdi proposte e trovare la specie che vada bene per il vostro ambiente!