Se le rosse stelle di Natale sono la pianta natalizia per eccellenza – rientrando nella categoria del regalo più gettonato del periodo festivo – il Vischio è la pianta delle feste più originale e ricca di significati per via della sua leggenda. L’usanza di scambiarsi un bacio sotto il vischio a Natale e Capodanno è, infatti, uno dei passaggi irrinunciabili del Natale e dell’ultimo dell’anno.
Secondo la tradizione scambiarsi un bacio sotto un ramo di questa particolare pianta durante tutto il periodo che va tra Natale e Capodanno è un inderogabile portafortuna per l’intero anno nuovo. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere sul vischio: il portafortuna del Natale e del Capodanno.
Il vischio: sapevi che è una pianta parassita?
Pianta sempreverde, semiparassita, in grado di fiorire al freddo, in piena stagione invernale avvinghiata sui rami privi di foglie, il vischio si presenta con fattezze simili ad un fitto nido, un intreccio di rami che sembra voler decorare i tronchi spogliati dal freddo dell’inverno, abbellendo i rami secchi e scuri.
Viene chiamato anche “parassita a metà” perché si adatta perfettamente ai rami posti in posizione più alta degli alberi – prevalentemente latifoglie – utilizzando tutte le condizioni per sostenersi, dall’acqua a tutti gli elementi nutritivi della pianta che ha colonizzato. I suoi semi si disperdono con il vento, ma la loro divulgazione avviene principalmente attraverso gli uccelli, ghiotti dei frutti di questa pianta. Le bacche del Vischio, infatti, contengono una sostanza velenosa – densa, collosa e lattiginosa, detta viscina – che una volta ingerita, viene espulsa dai volatili direttamente sui rami. Tale sostanza fa in modo che il seme espulso si depositi saldamente sui rami e rimanga protetto dalle intemperie sino all’arrivo della bella stagione.
Bacio sotto il vischio: tra Mito e Leggenda
Appendere il vischio in casa durante le festività natalizie e, in particolare, per il Capodanno, è una romantica consuetudine nata in Inghilterra intorno alla metà dell’Ottocento.
Pare che sia stato lo scrittore Charles Dickens – autore di successi mondiali del calibro di “Oliver Twist” e “Il Canto di Natale” – a dare inizio a questa tradizione che, oggi, è diffusa in tutto il mondo.
Tuttavia, le radici di questa incredibili proprietà benaugurali affondano nella mitologia scandinava d’epoca medievale: per l’antico popolo nordico dei Norreni, il Vischio è collegato al concetto di morte, associato alla tragica fine di Baldur, figlio di Odino e Frigg nonché fratello più piccolo di Thor (famoso dio dei tuoi e dei fulmini).
Frigg ebbe una terribile visione: la morte violenta del figlio. Da qui, decise di far giurare ad ogni elemento sulla terra (animato ed inanimato) che nessuno avrebbe fatto del male a Baldur. Frigg, si rivolse a tutti: animali, piante, rocce. Nella sua corsa disperata non tralasciò nessuno, tranne il Vischio. Il dio dell’inganno, Loki, approfittò della distrazione della madre e creò sul Vischio particolari proiettili avvelenati come piccoli frutti che consegnò al terzo fratello di Baldur – Hǫðr – sfruttando la sua cecità.
La vulnerabilità di Baldur, creata imprudenzialmente dalla madre, venne meno proprio quando si arrivò al lancio del Vischio, che fu fatale per lo sventurato Baldur. Frigg, disperata, pianse ininterrottamente e le sue lacrime di madre si trasformarono in bacche trasparenti e lattiginose. Da allora il Vischio è scelto per decorare gli ingressi proprio per ricordare il tragico fatto.
Secondo la leggenda, fu proprio la madre, pentita del suo errore, a dare al vischio il significato di amore universale, invitando allo scambio di baci sotto sotto i suoi rami.
Il mito legato a questa pianta si diffuse velocemente in tutta l’area del nord Europa. I popoli celtici fecero loro la leggenda, così come i druidi, che diedero al Vischio il significato di fertilità.
Anche nel mito greco si possono ravvisare riferimenti al Vischio quando nell’Eneide viene descritto un “ramo d’oro” che cura tutti i mali e che permise ad Enea – da vivo – l’ingresso al mondo dei morti.
Vischio: significato e linguaggio
Abbiamo visto quindi il significato del vischio: simbolo della resurrezione, della sopravvivenza della vita alla morte, simbolo di fortuna e fertilità che allontana sfortuna e malattie, ma anche simbolo di festa e amore.
Che cosa significa regalare il vischio?
Regalare il vischio è un gesto benaugurale: una delle credenze è proprio quella che sia di buon auspicio regalare dei rami di vischio a Natale o Capodanno, in grado di proteggere la nostra famiglia e la nostra casa, augurando fortuna e fertilità. Tuttavia, regalare il vischio può produrre i suoi effetti positivi solo se, a tale azione, viene associata quella dello scambio di un bacio al di sotto dei suoi rami.
Le decorazioni con il Vischio
In ramo singolo, raccolto in composizioni, ricostruito a corona, al naturale o spruzzato di oro, argento o rosso brillante: il Vischio è entrato a far parte delle più tipiche decorazioni delle festività natalizie.
Non vi è film ambientato nel periodo di Natale e Capodanno in cui non appaia l’azione del bacio sotto il vischio, all’ingresso in casa o nel passaggio da un ambiente a un altro.
Eppure, questa curiosa pianta parassita, è anche utilizzata per decori diversi come eleganti centrotavola – realizzati con l’intreccio del Vischio assieme rami di Abete, Pungitopo e Stelle di Natale – e piccole composizioni legate con nastri di raso rosso, pigne e pendagli luminosi, per abbellire i rami dell’albero di Natale.