Amare i fiori e studiare le arti figurative: I segreti del Floral Designer Vincenzo Antonuccio

Lo abbiamo incontrato sul set del programma di Rete 4 “Ricette all’Italiana” dove è protagonista della rubrica di Interflora Italia dedicata al mondo dei fiori.

Il floral designer  Vincenzo Antonuccio, dopo l’esperienza tv, si racconta ad Interflora Magazine.

 

Si autodefinisce “innamorato del proprio lavoro” al punto di viverlo intensamente. “Dopo la qualifica di Master Florist nel 2009” – spiega Antonuccio –“sono diventato nel 2010 Docente Internazionale di Floral Designer, sia della scuola italiana Laboratorio Idee, che della prestigiosa scuola Svizzera Atelier 5, insegnando Arte Floreale nelle quattordici sedi  della scuola presenti in quasi tutto il mondo. Lavorando anche nel mondo del Design, la mia professione é un mix di esperienze e competenze che si completano. Nel 2019 ho rappresentato l’Italia alla Coppa del Mondo di Philadelphia portando per la prima volta nella storia la mia nazione nella fase finale della competizione, la Top 10 mondiale che mi ha permesso di confrontarmi con i migliori 10 Floral Designer del Mondo, studiando e presentando le ultime tecniche e tendenze del settore.

 

Come è stata l’esperienza televisiva?

 

Un’esperienza meravigliosa. Il nostro mestiere è, purtroppo, piuttosto sconosciuto ai più. Mostrare in televisione l’arte del floral designer ci ha dato la possibilità di presentare al grande pubblico le infinite emozioni che i fiori possono trasmettere. Il Team del programma ci ha accolto con affetto e considerazione.

 

 

Quali sono gli spunti di ispirazione delle Sue creazioni?

 

L’architettura, l’arte ed il design sono le maggiori fonti d’ispirazione, unite alle tecniche compositive creano un mix vincente.

 

 

Ci sono fiori – o piante – che predilige rispetto ad altri per la realizzazione delle Sue composizioni?

 

Amo la Gloriosa e l’Amarantus Caudato, la prima è per me il fiore che rappresenta in assoluto eleganza e movimento, mentre il secondo dona fluidità e pulizia delle linee.

 

 

Grande successo alla World Cup Interflora. Cosa, a suo avviso, ha determinato il posizionamento nella Top Ten?

 

Portare l’Italia in finale è sicuramente un risultato di cui vado orgoglioso.

La mia storia, il mio studio dell’arredamento e aver lavorato e disegnato per famosi brand mi ha fortificato e strutturato, trovando questa nuova strada composta da un mix di Arte, Design e Floreale, unità da una direzione forte e chiara, un concetto pulito, linee decise e nette che caratterizzano da sempre i miei lavori.

 

Come deve essere un bouquet di fiori perfetto da regalare per dire “Ti Amo”?

 

Regalare un fiore è sempre un bellissimo dono. Ci sono più modi per dire Ti Amo. Tante le soluzioni nel creare un bouquet per tale occasione; attraverso la creatività e la conoscenza di tecniche compositive, idee e messaggi prendono forma dando vita a Colori, Texture, Movimenti e Linee che trasmettono la forza di questa Emozione.

 

 

Ha condiviso l’esperienza in tv con la Sua compagna Marilena, che si è occupata delle composizioni per decorare la tavola. Vi consigliate a vicenda nelle vostre creazioni?

 

Certamente. Il nostro connubio – seppur entrambi con differenti caratteristiche – è sempre risultato un elemento vincente ed il confronto costruttivo tra noi dona completezza ai nostri lavori.

 

 

Cosa consiglia ad un giovane che vuole diventare floral designer?

 

Premetto che – per me – è il lavoro più bello del mondo perché mi permette di esprimermi in toto, dando vita a ciò che provo attraverso un elaborato floreale.

Consiglio di studiare sia nella Scuola Internazionale – perché più strutturata e completa – ma non fermarsi allo studio. Occorre essere curiosi, approfondire le proprie conoscenze culturali. Osservare Arte, Design e Moda.

a cura dell’Area Comunicazione

Emilio Sturla Furnò

Responsabile Comunicazione Interflora Italia

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